Le immagini di lui sono varie, rosse nell’abito e bianche nella barba. Con renne o camini, davanti ai negozi o su cartolina, compare Babbo Natale.
Per i bambini è la favola meravigliosa di un grande papà buono, che non rimprovera né coccola, che solo risponde ai desideri, senza neppure voler essere ringraziato. Il suo pregio è proprio di non essere in carne ed ossa, di non pretendere ringraziamenti, di non comparire nel quotidiano: è il dono puro, il miracolo vero, di cui non ci si chiede il perché e neppure il come. Gesù Bambino è lo stesso miracolo, solo più tenero, piccolino.
Le opinioni sono controverse, ma i due personaggi insegnano che esiste anche il dono puro, il miracolo, la facoltà di desiderare. Quando scoprono che non era reale, alcuni bambini restano malissimo, perché gli hanno detto una bugia, perché hanno creduto e non era vero…ma ormai il seme del sogno e del fantastico è gettato, più incisivo della verità successiva. E nei molti che comprendono di essere ormai cresciuti e non avere più bisogno delle favole, resta il ricordo dolce, il sogno dell’infanzia che un sogno, ha potuto averlo. Questi bimbi lo sapranno rinnovare per i propri bambini, e sapranno rendere felice un giorno chi amano.
Nella smania di togliere sogni e fantasia, in omaggio a una visione soltanto “reale” della realtà, si vuole distruggere Babbo Natale e Gesù piccolino, insieme alla dimensione misteriosa del miracolo. Ciò a favore della bugia lucrosa dei video, della dimensione misteriosa e terrificante dei thriller. Di un’ottica scarnificata del vivere, che sposta la speranza del miracolo, insita nella nostra natura, su altri babbi Natale, che non vengono una volta all’anno, che ci sono sempre, pronti a ferire, a deludere, anche a uccidere. Sono le droghe, gli psicofarmaci, i santoni. I miti fasulli.
Che venga un Natale per il maggior numero di bambini e di grandi possibile, che porti regali la notte, senza farsi vedere, che lasci il messaggio che desiderare è importante, che un dono è prezioso e raro, che giunge al di là dei meriti, nel piccolo Eden di una volta all’anno.
Federica Mormando
(giornalemetropolitano.com)