Consiglio a chiunque voglia avere una visione oggettiva di fenomeni oggi ritenuti comuni, come Asperger e ADHD, la lettura di questo libro, di cui presento in gran sintesi l’autore e riporto qualche ridotto brano.
Allen Frances è attualmente professore emerito al Dipartimento di Psichiatria e Scienze comportamentali della Duke University School of Medicine di Durham, Carolina del Nord, che ha diretto per molti anni. Ha guidato la task force che ha pubblicato il DSM-IV ed è stato membro del comitato che ha steso il DSM-III, di cui ha redatto la sezione sui disordini della personalità. Scrive su «Huffington Post», «Psychology Today» e «Education Update». Le sue analisi sono state riprese, tra gli altri, da «Time», «Wired», «The New York Times», «The Washington Post», «Los Angeles Times» e «The Economist», approdando anche in Italia su «La Repubblica» e «Il Sole 24 Ore».
“Si moltiplicano le diagnosi di patologie per ogni comportamento, perdendo in questo modo la visione pluralista dell’universo psichico e forse condannando in futuro milioni di persone a cure non necessarie. «Non medicalizziamo le differenze umane – ammonisce Allen Frances – celebriamole».
il DSM-5 sembrava chiaramente destinato a fare errori macroscopici. Riuniti tutti quanti assieme, i nuovi disturbi promossi a cuor leggero dai miei amici avrebbero creato milioni di nuovi «pazienti».
Avevo davanti agli occhi tutta quella gente, mediamente normale, catturata nelle maglie troppo larghe del DSM-5, e pensavo con preoccupazione che molti di loro sarebbero stati sottoposti a cure farmacologiche inutili, con probabili pericolosi effetti collaterali. il DSM-IV aveva finito per essere usato nel modo sbagliato, alimentando la bolla delle nuove diagnosi.
Non eravamo riusciti a prevedere o prevenire tre false epidemie di disturbi mentali infantili: Autismo, Disturbo da Deficit di Attenzione, Iperattività e Disturbo Bipolare Infantile. E non avevamo fatto niente per contenere la galoppante inflazione diagnostica che andava allargando l’ambito della psichiatria molto oltre la sua sfera di competenza. E se un DSM-IV ispirato alla prudenza e, in genere, ben fatto aveva, in fin dei conti, prodotto più danni che benefici, quali sarebbero stati gli effetti negativi di un DSM-5 complesso.”
Giornalemetropolitano.com 15 febbraio 2020
Il bacino della normalità si sta restringendo a una pozzanghera. Til Wykes